L’Eremo Carmelitano di Santa Maria degli Angeli sorge il 22 luglio 1987, con un gruppo di sette sorelle che dall’antico ceppo sulle colline di Careggi, dove riposa il corpo incorrotto di santa Maria Maddalena de’ Pazzi, si trapianta in questa abitazione detta “il cerro ”, sulle colline di Scandicci che guardano a San Martino alla Palma e alla città di Firenze.
Innestate sulla tradizione primigenia del Carmelo femminile, che ha avuto nel Monastero fiorentino di S. Maria degli Angeli in Borgo S. Frediano, uno dei primi germogli, noi eremite, “fisso lo sguardo su Gesù ” ( Eb 12,2) vogliamo ispirarci in modo radicale al Vangelo e alla forma di vita orante e fraterna delineata nella Regola del Carmelo.
La figura del profeta Elia e l’icona della purissima Vergine Maria, nostra madre e Sorella, assieme a santa Maria Maddalena de’ Pazzi ed a tutta la grande schiera dei testimoni della vocazione carmelitana, vissuta fino ai vertici della perfetta carità, sono per noi tracce di cammino ed eredità santa, amata, celebrata e rivissuta.
Nel nostro Eremo intendiamo vivere la fecondità carismatica e sempre creativa di questa memoria santa, guidate e formate dallo Spirito Santo a da Maria Santissima, in radicale ossequio al “Verbo Umanato” con cuore puro e totale dedizione, affinché “nascoste nella carità ” ( cfr. 1 Re 17, 2-4) possiamo fin da questa vita sperimentare la potenza della “Presenza divina e la dolcezza della gloria celeste ” ( cfr. De istitutione primorum monachorum).
Vogliamo mantenere vivo lo spirito profetico ed il cuore mariano del Carmelo, meditando giorno e notte la parola del “Libro di Vita ” e vigilando oranti con tutto l’essere davanti al Signore, in cammino con la Chiesa locale e con tutto il popolo di Dio, portando in noi “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi ” ( cfr. G. S. 1).
La semplicità delle strutture e dello stile di vita, la celebrazione Liturgica partecipata, assieme ad una forte proposta di preghiera e di esperienza contemplativa, in un contesto eremitico di silenzio e di solitudine, vogliono rendere l’Eremo un’umile ma viva “luce sul monte ”, segno e presenza di orientamento e di comunione attorno al Signore Risorto e Vivente, speranza e centro della comunità cristiana e Giudice della storia e del cosmo.
“Qui, ardendo senza consumarsi come il roveto del Sinai, accendete il fuoco dello Spirito, segno della divina Presenza e origine della missione evangelica ” ( S.E. Card. Silvano Piovanelli).
La nostra consegna ci viene dall’esperienza ecclesiale di santa Maria Maddalena de’ Pazzi, tanto “ansiosa di vedere la Sposa Chiesa purificata e rinnovata davanti al suo Signore e Sposo Gesù Cristo ”, e consumata dal desiderio che “l’Amore fosse da tutti conosciuto e amato ”.
Di ciò vogliamo essere eredi e testimoni, nel nostro tempo e in questa Chiesa fiorentina, in comunione con tutti i fratelli e le sorelle di santa Maria del Monte Carmelo e con tutti gli assetati di amore, di pace, di verità e di giustizia.